In Austria c’è chi va e c’è chi viene. In questo scorcio di inizio dicembre soprattutto vanno: il Cancelliere Alexander Schallenberg ha annunciato che si dimetterà non appena il partito Popolare si accorderà sul prossimo leader, che secondo Schallenberg dovrebbe anche sedere alla Cancelleria.
Va via anche il ministro delle finanze Gernot Blümel. E Sebastian Kurz, che dopo le dimissioni da capo del governo, ha annunciato il ritiro dalla scena politica.
Due, persino tre passi indietro che aprono la strada a Karl Nehammer, attuale ministro dell’Interno.
È lui il leader più accreditato alla successione, sia nel partito che nell’esecutivo.
È l’epilogo di una parabola politica, quella di Kurz, che termina a 35 anni, dopo le accuse di corruzione e favoreggiamento che l’ex cancelliere deve affrontare. Accuse legate alla commissione di sondaggi fittizi, pagati con soldi pubblici. Lascio anche per dedicare maggior tempo alla famiglia, ha detto Kurz, in concomitanza con la nascita di suo figlio.
La ‘meteora’ Kurz
Per i tempi dell’establishment, il Cancelliere federale austriaco, ora ex, Sebastian Kurz può considerarsi una meteora: 35 anni, 10 anni in politica e adesso il passo indietro.
Kurz ha confermato di volersi ritirare completamente dalla scena politica.
Nelle prossime ore consegnerà anche le sue dimissioni come leader del partito popolare austriaco.
“Come Cancelliere federale hai così tante decisioni da prendere ogni giorno che la mattina sai che prenderai anche decisioni sbagliate – ha detto Kurz – Sei sempre sotto osservazione. Inoltre, si ha sempre la sensazione di essere braccati. Proprio perché ci sono accuse (di corruzione e favoreggiamento, ndr) contro di me che sono al vaglio da alcuni mesi, voglio dichiarare ancora una volta che attendo con ansia il giorno, anche se potrebbe richiedere anni, in cui potrò dimostrare in tribunale che tali accuse contro la mia persona sono semplicemente sbagliate”.
Le accuse nei confronti di Kurz
Sebastian Kurz aveva annunciato l’addio al Cancellierato dopo l’inchiesta della Procura anti-corruzione che lo ha coinvolto con l’accusa di favoreggiamento della corruzione per aver commissionato con soldi pubblici dei sondaggi elettorali a lui favorevoli.
I sondaggi erano sati pubblicati dal quotidiano Oesterreich e dalla tv privata Oe24, entrambi di proprietà della famiglia Fellner.