TRIESTE – I portuali sono scesi in piazza per protestare contro il Green pass obbligatorio e minacciare scioperi di massa da venerdì, giorno in cui la legge dovrebbe entrare in vigore, affermano le autorità portuali. Il presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, ha minacciato di dimettersi se prima di allora non verrà raggiunto un accordo per esentare i lavoratori portuali dal Green Pass.
A Trieste, come in altri porti, le Autorità dei lavoratori portuali affermano che circa il 40 per cento dei lavoratori non ha il Green Pass e quindi il Comitato dei lavoratori ha annunciato che “se non verrà revocato l’obbligo” nei luoghi di lavoro, “bloccherà le attività .”
Il presidente del Consiglio Draghi ha convocato un incontro con i ministri per discutere del problema e ha sottolineato che “l’eventuale impatto di eventuali defezioni per mancanza di Green Pass può comportare un grave compromesso nell’operatività dei porti” e quindi “conseguenze altrettanto critiche per il settore e per l’economia”.
Di conseguenza, il governo sta valutando la possibilità per il personale dell’area portuale di lavorare “senza un Green pass” e di avere “test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”. I test gratuiti non sarebbero forniti dallo Stato ma piuttosto le aziende del settore portuale sono sollecitate a trovare autonomamente una soluzione per fornire ai propri dipendenti qualcosa di equivalente al Green Pass – al fine di evitare “conseguenze critiche” per il settore e le sue attività connesse . Le aziende che gestiscono il porto di Trieste, nel corso di un incontro con il prefetto della regione Valerio Valenti, si sono dichiarate disposte a coprire il costo dei test per i lavoratori fino al 31 dicembre.
Il Partito Democratico ha definito “inappropriata” la risposta del Viminale. Matteo Salvini all’opportunità di attaccare il dipartimento, dicendo “ah, allora si può! E niente per gli altri milioni di lavoratori? Invece delle imprese dovrebbe contribuire lo Stato. Inadeguato”.